Ci credete nel destino? Nel Karma? O a qualcosa a cui dare voi un nome, ma che sostenga l’idea che si nasca con una dote, una sorta di inclinazione naturale, forniti dei forti ed inconsci ricordi di un tempo passato…magari anche prima di apparire al mondo? E’, a mio avviso, l’unica spiegazione possibile, specie quando si sentono racconti con protagonisti bambini piccolissimi attratti da passioni irresistibili verso le quali si dirigono in linea retta e che dimostrano, senza che nessuno li abbia formati, delle competenze nettamente al di sopra della norma. E’ proprio così che esordisce il cammino di un bambino di due anni, che passa un lungo pomeriggio a “giocare con le api” in affascinata e curiosa contemplazione, lasciando in ansia un’intera famiglia. Quel bambino, all’età di sei anni, chiederà espressamente come regalo di compleanno proprio un alveare: un inizio decisamente non comune. Con la stessa naturale predisposizione di un Mozart, guidato da un sentire istintivo e felice, Giovanni Del Gatto, Jovà per gli amici al di là del Chienti, “giocava” con le api, alimentando nel tempo la sua passione con l’acquisizione delle competenze necessarie per comprenderne il linguaggio. Le qualità migliori di un bravo apicoltore non riguardano tanto il seguire pedissequo di indicazioni rigide né l’attenersi a procedure minuziose, ma consistono principalmente nelle capacità individuali di osservare, e nella facoltà che ne scaturisce, l’intuito. Se si uniscono queste capacità al senso pratico, si ha una regola di vita che comunque consente di “sbrogliare la matassa” anche nei momenti difficili. Ora la sfida è non lasciare che questo piccolo grande capitale umano si perda; ma sembra proprio che la genetica sia dalla parte della intraprendente secondogenita di Giovanni Del Gatto, Esamuela, che sembra aver sposato in modo deliziosamente equilibrato la – a volte burbera e rude – praticità paterna, con la determinata dolcezza del suo fare. Sotto il suo mandato l’azienda paterna ha ampliato la sua gamma di produzione: dall’ottimo miele scaturiscono così, come ingredienti alchemicamente combinati, moltissimi dei suoi derivati, utilizzabili nella nostra vita di tutti i giorni. Ed ecco camparire creme per le mani, creme per il viso e corpo, saponi ed unguenti, che, a detta degli estimatori fanno quasi gidare…al miracolo e così convincenti da attirare l’attenzione anche in occasione di eventi importanti, come il Merano Wine Festival. Esamuela Del Gatto vive intensamente la sua “doppia vita”: la propria, unita alla famiglia, e quella dell’alveare – che certamente fornisce una progenie decisamente più numerosa ma altrettanto saldamente legata al territorio – cercando di salvaguardare entrambe con le sue cure, e assicurando benessere a tutti coloro che la stimano attraverso il suo lavoro.